Borderline: linee guida di sopravvivenza (per se stessi e per gli altri)

Il disturbo di personalità borderline (DBP) rientra in quel gruppo di disturbi di personalità definito degli “Emotivi e Imprevedibili”, avere avuto una diagnosi del genere o avere un familiare o amico stretto che soffre di questo disturbo, vuol dire vivere una vita costellata da emozioni ambivalenti, alla ricerca costante di un equilibrio precario!

Cerchiamo allora di delineare i tratti più salienti del disturbo borderline e i vissuti che generano ance nelle persone vicine a chi ne soffre.

I tratti più salienti sono:

Instabilità affettiva. Vivono emozioni ambivalenti in preda a cambiamenti umorali improvvisi che si riflettono sull’immagine di sé e sulle relazioni affettive. A volte si percepiscono come in gamba, bravi, belle persone, altre sprofondano in una denigrazioni convinta e feroce rispetto a se stessi. Allo stesso modo gli altri a volte sono percepiti come fantastici, perfetti, ideali e poco dopo come sbagliate, matte, instabili.

Sentimenti di vuoto. Vivono con un costante sentimento di vuoto, di anestesia, come se nulla li emozionasse e spesso tendono a riempire questo vuoto con comportamenti impulsivi e autolesionisti, pur di provare qualcosa (tipo bruciature, tagli ecc.)

Impulsività e Auto-aggressività. In risposta ai sentimenti di vuoto spesso si dedicano in attività compulsive tipo, spendere molto, abbuffarsi, guida spericolata, sessualità promiscua e atti di aggressività verso se stessi, compreso le minacce di togliersi la vita.

Paura dell’abbandono. Vivono nella costante paura di essere rifiutati, abbandonati, appena l’altro non li accoglie, sostiene, frustra un loro bisogno, con conseguenti sforzi nel cercare di evitare gli abbandoni sia reali che immaginari.

Rabbia. Presentano una rabbia incontrollata e intensa di fronte ad una frustrazione o incomprensione con difficoltà a controllarla, sovente si trovano protagonisti di scontri fisici.

Le persone vicine a soggetti affetti con DPB, spesso lamentano la difficoltà di essere davvero d’aiuto e di supporto, di non sapere come gestire la rabbia, e la sensazione di essere manipolati, poiché un messaggio tipo è: “devi soddisfare tutti i miei bisogni e mi deludi profondamente se ti allontani”. Ciò può rendere molto difficile avere una relazione autentica e supportiva, senza al tempo stesso sentirsi completamente invasi!

La vita per un borderline e per chi gli è vicino, non è affatto facile; per riuscire a vivere dignitosamente è necessaria la gestione costante di momenti di crisi più profonda e il supporto sia farmacologico che di una psicoterapia è fondamentale per poter “sopravvivere”.

Questo articolo dunque, vuole semplicemente condividere degli aspetti che risultano essere importanti nel DBP; sia per i familiari che per le persone “borderline”.

1. Per i familiari, accettare i propri limiti nell’essere d’aiuto e di essere feriti andando oltre la manipolazione e l’aggressività. E’ importare accettare che non si potrà mai del tutto colmare i sentimenti di vuoto ed evitare quelli di abbandono: si può fare qualcosa per condividere esperienze piacevoli e non si può “salvare” l’altro. Inoltre è importante mettere in conto che ciclicamente si verrà feriti, ma che dietro la manipolazione e l’aggressività c’è una disperata richiesta di aiuto e attenzione.

2. Per le persone con DBP riconoscere come validi i propri sentimenti e trovare modalità più funzionali di comportamento, nonostante le emozioni intense. E’ importante accettare e dare valore alle proprie emozioni anche quelle più forti e destabilizzanti perché in questo modo si da valore alla propria sofferenza. L’aspetto più difficile è quello di trovare altre modalità più funzionali di stare al mondo, nonostante i propri sentimenti molto intensi e mutevoli. Per esempio “non smetterò di sentirmi abbandonato: la mia sofferenza è proprio questa, ma posso comprendere che aggredire l’altro ogni volta che mi suscita questa emozione, mi porterà probabilmente ad essere lasciato solo!

Se vi siete in qualche modo riconosciuti in queste parole forse la speranza è di “rimanere innamorati” come Hermann Hesse scriveva nella Quercia Spezzata: “……Quanto c’era in me di dolce e delicato il mondo l’ha ferito a morte, ma la mia natura è indistruttibile, sono appagato, soddisfatto, paziente metto nuove foglie sul ramo spezzato mille volte, e a dispetto del dolore resto innamorato in questo pazzo mondo”.

A cura della Dott.ssa M.C. Bivona

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