Stop al bullismo: consigli pratici per bulli, vittime e spettatori

Nel precedente articolo abbiamo fatto una panoramica del bullismo, descrivendo un probabile identikit del bullo, della vittima e degli spettatori (tra sostenitori del bullo e maggioranza silenziosa).

L’idea è quella di imparare ad osservare di più le nuove generazioni, chiarendo oltre agli eventuali vissuti di bulli e vittime, anche le conseguenze del bullismo in chi ne è protagonista, più o meno consapevolmente.

Il bullismo infatti genera delle conseguenze al livello comportamentale in tutti i suoi protagonisti, soprattutto in termini di sofferenza e di disagio psichico.

Nella vittima si assiste, a breve termine, a sintomi fisici quali mal di pancia, mal di testa ecc., e psicologici tra cui incubi, ansia, problemi di concentrazione, calo rendimento scolastico, svalutazione. A lungo termine, i ragazzi che sono stati vittima di bullismo, possono manifestare da adulti depressione, ansia, fobia sociale, disturbi di somatizzazione, del comportamento alimentare, autolesionismo, panico ecc.

Nei bulli si assiste, a breve termine, a calo nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali, disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole, che possono portare a lungo termine a comportamenti antisociali e devianti, comportamenti aggressivi e violenti.

Anche gli spettatori posso manifestare difficoltà relazionali, paura e ansia sociale, indifferenza e scarsa empatia. Tutto ciò a sottolineare che il bullismo è un evento che incide fortemente sullo sviluppo di una giovane persona, aldilà del livello di coinvolgimento e quindi è un fenomeno che va assolutamente gestito e arginato.

Proviamo dunque a fare un appello a tutti i suoi protagonisti:

Caro Bullo…. NON TI VERGOGNARE ad ognuno è capitato di fare delle cose di cui poi se ne è pentito! Chiediti cosa c’è sotto la tua rabbia. Spesso siamo arrabbiati con il modo perché sentiamo di aver vissuto delle ingiustizie.

Non giudicarti: più accetti i tuoi difetti e più sarai accettante con il resto del mondo.

Mettiti nei panni della vittima, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te!

-Hai un sacco di qualità positive, se ci credi te per primo, anche gli altri le noteranno senza troppi sforzi o prepotenze da parte tua!

Il comportamento di ognuno è frutto di una storia, non di una colpa.

E soprattutto ricorda: “I bambini non nascono bulli, ma viene insegnato loro ad esserlo”. Matt Bomer

Cara Vittima……PARLANE con un amico, con un insegnante, con un genitore! Chiedere aiuto non vuol dire essere debole, ma è l’unico modo per risolvere la situazione.

-Cerca di non rimanere da solo con il bullo, resta sempre in compagnia di persone che possano aiutarti.

Non credere a ciò che ti dice il bullo, spesso prova soddisfazione nel vederti soffrire a causa delle sue prepotenze.

Non nascondere i tuoi sentimenti e la sofferenza che provi, ma parlane con qualcuno! Ti aiuterà!

-Non pensare mai che sia colpa tua, non sei il responsabile della situazione!

E soprattutto ricorda: “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso”Eleanor Roosevelt

Caro Spettatore…..NON PRENDERE MAI PARTE alle azioni di prepotenza.

-Cerca di far capire al bullo, in tutti i modi possibili, che non approvi il suo comportamento e che non ti diverte affatto.

Chiedi aiuto ad un adulto di cui ti fidi : spesso la vittima ha paura di farlo.

Sostieni il tuo compagno, spingendolo e accompagnandolo da un adulto per raccontare tutto.

-Aiutalo, anche se non è il tuo miglior amico. Parla con i tuoi compagni e cerca di far assumere loro il tuo stesso atteggiamento nei confronti del bullo.

Accogli la vittima nel tuo gruppo di amici anche se non ne fa parte.

E soprattutto tieni a mente ciò che diceva Martin Luther King: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni”.

A cura della Dott.ssa M.C. Bivona

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